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A volte è meglio tacere e dare l'impressione di essere idioti, invece che parlare e darne la conferma.

martedì 6 settembre 2011

Pensieri sulla conferenza di Lessing a Ginevra

Ripercorrendo la storia del copywriter, si vede come questo benché destinato a proteggere l’opera creativa di un artista serve più che altro a mantenere il monopolio dell’editore. A questa stessa conclusione giunge Lessing e ancora porta l’esempio stridente fra costi per editori non-profit e editori profit (i costi per pagina di un editore profit sono 4,5 volte quelli di un editore non profit ). Procedendo nel ragionamento, è amaro vedere come si stia ripercorrendo la strada inversa a quella percorsa dall’uomo negli ultimi secoli. L’illuminismo si era proposto di liberare tutti dalle tenebre dell’ignoranza e anche se le conseguenze non si sono viste a breve e in questi termini, a distanza di generazioni, penso che Rousseau, Diderot e d’Alembert sarebbero fieri dei risultati ottenuti. Oggi si ripercorre a ritroso quella strada, cercando di limitare la diffusione della cultura a elite, in modo che le masse restino FACILMENTE MANIPOLABILI. Di quanto sia importante l’istruzione per la formazione della coscienza degli individui lo dimostra il fatto che recenti regimi dittatoriali si sono sempre premurati di limitare la diffusione della cultura o peggio di favorire solo quella “amica”.
La grande domanda finale di Lessing è: quale nuova struttura dare al copywriter, dato che la guerra combattuta finora contro i “pirati”, non ha dato i successi sperati? Lessing non dà direttamente la risposta, ma suggerisce i punti salienti della nuova legislazione:
a)      Deve essere semplice, perché possa essere compresa da ragazzi di 15 anni
b)      Deve essere efficiente
c)      Deve essere più mirata, distinguendo fra professionale e amatori, fra copie e remix
d)     Deve essere efficace, cioè gli artisti devono realmente percepire i compensi dovuti
e)      Deve essere realistica: i toni marziali della guerra alla pirateria (cioè contro i giovani della nostra generazione) sono decisamente da allontanare
Lessing fa parte di quel gruppo che è convinto che il web debba offrire risorse gratuite a tutti e mi è tornato in mente quando in primavera all’inizio del corso il professore disse che appunto questo spirito si poteva ritrovare ovunque sul web. Non c’è più bisogno di avere computer super sofisticati, perché si trovano direttamente i programmi in rete: per tenere il diario delle nostre attività abbiamo usato semplicemente un foglio di google docs. E qui ci si ricollega all’inizio della conferenza e alle parole di Gita Gopinath (“Everything I need is on the Internet now”) che dovrebbero essere un punto di partenza per rivedere molto del nostro vivere quotidiano e anche delle linee guida nell’istruzione.

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